Non solo elegante, è anche igienica
Si riapre: pensiamo alla tovaglia
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In tempi di sanificazione esibita torna al centro dell'accoglienza una tavola con una copertura in tessuto naturale. È sempre pulita e sanificata grazie al lavaggio industriale. Non è solo apparenza ma vera sostanza. La tovaglia è stata spesso sostituita da carta o da mise en place nude, che oggi offrono al cliente forse meno certezze di pulizia.
Dopo due mesi di lockdown in Italia, come in altri Paesi del mondo, a causa dell’emergenza Covid-19 il tema della sostenibilità ambientale risulta più che mai attuale. È infatti emerso che durante questo stop forzato le concentrazioni di diossido di azoto nell’atmosfera si siano notevolmente ridotte in tutta Europa, con conseguente beneficio dell’ambiente. Ma il Coronavirus ha anche evidenziato quanto l’igiene e la sanificazione delle superfici con cui veniamo a contatto siano fondamentali, più che mai nell’ambiente della ristorazione. Ora i locali riaprono, sicuramente con coperti ridotti, ma che non per questo devono però essere meno attrattivi.
Una situazione che ora spinge un po’ tutti a rivalutare quanto si è fatto e cosa si potrebbe fare. Partiamo da un elemento come una mise en place, la preparazione della tavola. Negli ultimi anni i clienti hanno assistito a un progressivo uso da parte dei ristoratori di tovagliato monouso a discapito del tessuto riutilizzabile. Spesso, inoltre, per preferenze estetiche la mise en place di alcuni bar e ristoranti non prevede nemmeno più l’utilizzo della tovaglia e le stoviglie si trovano a diretto contatto con la superficie del tavolo stesso, generando non poche perplessità da parte dei commensali. In questi casi, infatti, non sempre è possibile assicurare la corretta sanificazione della superficie e la conseguente eliminazione di germi e batteri tra un cliente e l’altro. Oppure si lasciano magari tracce sgradevoli all’olfatto dei prodotti appena usati se c’è stato un cambio al tavolo.
Usando tovagliato tessile riutilizzabile, questo viene invece sanificato dopo ogni uso attraverso i sistemi che utilizzano tutte le lavanderie industriali. La sanificazione avviene tramite il lavaggio del tessuto ad una temperatura che supera i 60° e successiva stiratura a più di 180°: in questo modo è possibile non solo disinfettare, ma anche eliminare a fondo i microrganismi che si annidano nello sporco permettendo un processo di sanificazione completo. I tessili, piegati piegati e impacchettati in genere con film termoretraibile, vengono consegnati ai locali dove i gestori poi si occupano di una lor corretta conservazione e gestione.
Nel momento in cui si stanno riprogettando gli ambienti di bar e ristoranti per la riduzione di coperti imposta dal distanziamento sociale, tovaglie igienizzate e ogni volta sostituite potrebbero offrire una sicurezza in più agli ospiti. Una tovaglia immacolata certamente a livello psicologico creerebbe meno dubbi che non un tavolo di cristallo o di legno di cui si potrebbe dubitare una recentissima igienizzazione! Le tovaglie di cotone o lino sono poi certamente più piacevoli al tatto di certi materiali usa e getta, spesso troppo rigidi o “freddi”.
L’usare tessuti naturali, inoltre è una scelta sostenibile, non solo igienica. Numerosi studi hanno infatti dimostrato che l’uso del tovagliato tessile contribuisce a ridurre il dispendio energetico e a risparmiare più dell’80% di risorse materiali non rinnovabili, contribuendo anche a dimezzare le emissioni di gas serra e avendo un minore impatto sullo smaltimento dei rifiuti. Non a caso oggi si parla molto di quanto sia importante ridurre l’uso della plastica usa e getta proprio perché il monouso comporta un maggiore accumulo di rifiuti che andranno poi smaltiti e questo vale anche per la carta.
Alla luce di queste considerazioni, dunque, secondo un imprenditore del comparte delle lavanderie industriali, Luca Bezzi, titolare della Lavanderia Bezzi Adriano di Settimo Milanase (attiva dal 1970 nell’area horeca, ma con una tradizione che risale al 1889) è evidente come «il tovagliato tessile è amico non solo dell’ambiente, ma anche della salute proteggendoci da eventuali contatti con ambienti e superfici non adeguatamente sanificati. Aspetti, questi, estremamente rilevanti in questo periodo in previsione della riapertura dei ristoranti. Ricostruire un rapporto di fiducia col cliente, minato ora dalle recenti insicurezze causate dalla paura del contagio, è quanto mai importante e va fatto assicurandogli la massima sicurezza in termini di igiene e protezione».
Sensibilizzare sull’uso dei materiali tessili non è dunque esclusivamente una questione estetica ma è anche e soprattutto una questione di presa di coscienza e di cura, verso l’ambiente e verso la propria salute